Il Po' con l'apporto quotidiano di terra e sabbia ha modellato nei secoli, lungo la sua foce, le isole orizzontali alla linea di costa, utili al riparo delle mareggiate, con internamente sacche o lagune.
Nasce così lo scanno di Goro, chiamato anche isola dell'amore. Una lingua di sabbia che diventa subito l'indiscusso palcoscenico di una natura selvaggia e incontaminata, dove piante come tamerici e salicornie incrociano i voli degli uccelli selvatici.
Tra la fine del '700 e l'inizio dell'800 sorge in questa laguna, direttamente colegata al mare, l'abitato di Goro cotruito da navigatori diventati pescatori. Uomini e donne che hanno faticato subendo alluvioni, hano sofferto in una natura inizialmente non ospitale, ma che assecondandola hanno saputo, con lei, creare un posto unico al mondo.